LUIGI BONA

Nato a Venezia nel 1947, l’artista lavora nel suo studio “applicando direttamente sulla tela o su pannelli oggetti reali per sottolineare la sperimentazione della società di massa”. Si tratta di Pop-Art, il dialogo tra arte e la comune realtà quotidiana. Questa dicotomia può risultare riduttiva o addirittura priva di senso se mancante dell’apporto della sensibilità di un artista. Per comprendere le opere di Luigi Bona, aldilà delle definizioni critiche, dobbiamo sempre tener presente che dietro ogni sua realizzazione si cela la sua anima di artista. Allora i telefonini, le cannucce, le posate e le bottiglie diventano vere e proprie manifestazioni creative. Il loro valore funzionale dunque diventa sociologico. Questi oggetti diventano testimoni del rapporto che l’uomo ha con la comunicazione, l’immagine e lo stile di vita della massificazione contemporanea.